-Mats Bergquist, Gregorio Botta, Paolo Cavinato
InContemporanea: Mats Bergquist, Gregorio Botto, Paolo Cavinato
-Agostino Arrivabene, Bertozzi&Casoni, Angelo Filomeno
InContemporanea:Agostino Arrivabene Bertozzi&Casoni Angelo Filomeno
InContemporanea: Mats Bergquist, Gregorio Botto, Paolo Cavinato
InContemporanea:Agostino Arrivabene Bertozzi&Casoni Angelo Filomeno
2 / 30 luglio 2017
a cura di Virginia Monteverde e Stefania Giazzi
La mostra si propone di esplorare il tema della caducità e della vulnerabilità della materia. Gli artisti esprimono mediante differenti tecniche la sottile malinconia per la corruzione che il tempo inflligge alle forme della bellezza. Manierismo, ironia e struggente virtuosimo pervadono le opere in mostra in una moderna rappresentazione della vanitas.
Si muove in un universo visionario, popolato da ossessioni cosmiche ctonie. La sua dettagliata pittura rende omaggio ai maestri del passato, quali Leonardo e Durer, e scava dietro alle superfici levigate di stratificate bellezze per scoprirne i segni del deterioramento. Nello svelamento della corrosione dell’originaria purezza, Arrivabene ci mostra che una volta concluso il ciclo di dissoluzione ogni cosa potrà ritornare all’origine, alla terra. Questa genererà quindi un nuovo ciclo di vita, seppur di diversa natura.
I due artisti creano “sculture dipinte”, come essi stessi definiscono la loro ricerca, assemblaggi di ceramiche con raffinata tecnica. Adoperano la ricercatezza del dettaglio non screvo di un ironico richiamo alle icone religiose e intellettuali del nostro tempo cadute talvolta in disuso. Il richiamo all’accumulo di oggetti e detriti di ogni genere, un tempo oggetti di desiderio, ora obsoleti e destituiti, segnano l’irreversibilità del destino di ogni cosa e la vacuità della nostra era del consumismo.
Usa la preziosità di tessuti in shantung di seta per creare ricami irriverenti. Nelle sue opere l’artista recupera dunque un’antica tradizione manuale per raccontare le sue visioni del nostro universo popolato da noi umani, sospesi tra la dimensione del cielo e la terra, tra splendore e decadenza, in caduta libera nel vuoto dell’ignoto. Il suo immaginario attinge alle culture primitive, ai riti sciamanici che guariscono i mali della comunità, i cui talismani hanno il potere di proteggere dalle forze oscure
Testi di Stefania Giazzi