Fernando Garbellotto

Galleria Disegno, Mantova, maggio 2013

Garbellotto inizia la sua formazione con studi umanistici e si laurea in giurisprudenza. Successivamente, negli anni ottanta, comincia a riflettere sull’arte e sui sistemi. Affascinato dalle teorie di Maldelbrot sui frattali, sperimenta modalità di espressioni pittoriche affiancate da tecniche miste sino a giungere all’attuale sintesi del suo pensiero: le reti frattali.

In questa forma l’artista esprime la sua teoria della relazione umana con i suoi possibili molteplici sviluppi, con la variante fondamentale del caso che tutto può variare.
Ogni singola particella del tutto, seppur simile alle altre, ad un’attenta analisi si rivela diversa e l’insieme di tutte le particelle è sempre inferiore alla somma di tutto il sistema: a questo principio si ispira e sviluppa il lavoro di Garbellotto che immagina ed intreccia relazioni costanti mediante nodi simili ma mai uguali, parafrasando le relazioni umane ma anche quelle delle materia, composta da particelle atomiche che non percepiamo visivamente ma che compongono l’oggetto che osserviamo, facendolo sembrare altro ai nostri occhi. L’estrema sintesi di Fernando Garbellotto è la trasformazione della tela, precedentemente dipinta, in particella che diviene altro, parte dell’insieme che la contiene e che può estendersi all’infinito.

Testo di Stefania Giazzi

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